25 nuovi giovani medici di medicina generale in servizio nelle ASL del FVG

Trieste – I 25 medici che hanno conseguito l’abilitazione lo scorso 29 gennaio superando l’esame finale del corso di formazione specifica in medicina generale relativo al triennio 2017-2020, entro il 2021 potranno essere convenzionati dalle Aziende sanitarie per ricoprire incarichi provvisori di assistenza primaria e continuità assistenziale, oltre che per le attività emergenziali.

Lo riferisce il vicegovernatore con delega alla Salute del Friuli Venezia Giulia, Riccardo Riccardi, che evidenzia l’impegno dell’Amministrazione regionale a lavorare affinché ci sia una robusta offerta formativa sostenendo i percorsi come quello appena concluso che immetterà nel sistema 25 nuovi medici di base.

“Queste nuove forze rappresentano una boccata d’ossigeno per il territorio: i medici di base copriranno, infatti, i posti lasciati liberi dai colleghi in quiescenza – ha spiegato Riccardi -. I 25 professionisti abilitati potranno ottenere incarichi definitivi solo nel 2022 ma quest’anno potranno svolgere ruoli provvisori di medico di medicina generale, guardia medica o per attività nelle Unità Speciali di Continuità Assistenziale (USCA) e potranno certamente garantire l’assistenza ai cittadini, dare la prima risposta alle esigenze di salute della popolazione secondo un criterio di prossimità, alleggerendo quindi il carico sull’ospedale e coprire le zone carenti”.

Proprio per consentire ai medici di partecipare all’avviso per l’inserimento nella graduatoria regionale per i medici di medicina generale per l’anno 2022 che scadeva il 31 gennaio, l’esame è stato sostenuto il 29 gennaio scorso, immediatamente dopo il completamento del percorso di formazione da parte di tutti i medici con il raggiungimento del monte ore di attività pratica previsto dall’ordinamento didattico.

Nonostante la pandemia, i medici hanno potuto proseguire la formazione anche nel corso del 2020, completando la teoria in modalità webinar.

La pratica è stata svolta in parte con un tirocinio presso le strutture del sistema sanitario regionale (Ssr) e lo studio del medico tutor principale e, in parte, con attività alternative previste ed equiparate dalla normativa emergenziale, quali ad esempio all’interno delle USCA, operazioni di contact tracing e incarichi provvisori di assistenza primaria. L’esame si è svolto in videoconferenza.

Print Friendly, PDF & Email
Condividi